Pechino, 14 Novembre 2017 – All’interno della cornice del Centro di Trasferimento Tecnologico Italia-Cina è stato firmato a Pechino un accordo con la Tsinghua University di Pechino, alla presenza della Ministra dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e del Ministro della Scienza e Tecnologia cinese Wan Gang in occasione della Settimana della Scienza, della Tecnologia e dell’Innovazione Cina-Italia 2017; l’accordo sancisce la costituzione del «Ci-Lam Joint Lab» (China-Italy Joint Lab on Advanced Manufacturing), un laboratorio di ricerca e di formazione congiunto incentrato sui temi della Manifattura Avanzata.

Manifattura cognitiva, robotica collaborativa, intelligenza Artificiale, cloud Computing e realtà aumentata e virtuale saranno alcuni dei temi principali oggetto delle attività di ricerca e sviluppo industriale del Joint Lab.
I partner fondatori del CI-LAM sono, lato cinese, la China Science and Technology Automation Alliance (CSAA), una delle organizzazioni più attive in Cina nell’area della Fabbrica Intelligente e della Manifattura Intelligente e il Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Tsinghua University di Pechino, considerato uno dei migliori atenei al mondo nell’area dell’ingegneria e del computer science; lato italiano, il Dipartimento di Ingegneria e scienze applicate e il Dipartimento di Ingegneria gestionale, dell’Informazione e della produzione dell’Università degli Studi di Bergamo, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione – DIETI – dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Campania NewSteel, l’unico incubatore certificato dal Ministero italiano dello Sviluppo Economico nel sud dell’Italia.
L’accordo si inserisce all’interno della collaborazione tra i due Paesi sui temi del manifatturiero avanzato, in linea con le azioni programmatiche del «Piano Industria 4.0» e del piano «Made in China 2025» elaborate rispettivamente dal governo italiano e quello cinese.
Per il Laboratorio si prevedono diverse attività: oltre alla ricerca congiunta e di technology scouting, saranno istituiti programmi di mobilità per ricercatori italiani e cinesi, organizzate visite ed eventi dimostrativi per promuovere l’innovazione tecnologica.
«L’interesse della Tsinghua University, di fatto considerata la MIT cinese, nasce dalla comprovata attrattività di Bergamo, del suo tessuto imprenditoriale e del suo sistema della ricerca – spiega Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo – L’investimento, convinto che l’Università sta facendo sul fronte dell’Internazionalizzazione della ricerca si sostanzia ulteriormente grazie a questo memorandum d’intesa».
«Il Joint Lab – aggiunge il Sergio Cavalieri prorettore per il trasferimento tecnologico, l’innovazione e la valorizzazione della ricerca – diventa il contesto principale di riferimento per poter concepire, sviluppare e trasferire al mercato le innovazioni e le soluzioni tecnologiche di entrambi i Paesi, forte anche della complementarietà dei ruoli dei partner firmatari».
Il CI-LAM sarà quindi una piattaforma che coinvolgerà oltre agli enti firmatari anche altri soggetti scientifici e industriali, quali aziende, consorzi, distretti industriali, parchi scientifici, università, istituti di ricerca, associazioni e altre organizzazioni sia pubbliche che private, che siano interessate a condividere ricerca e portare avanti programmi di scambio industriale tra Cina e Italia.

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